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Palio di Siena: tutto quello che c’è da sapere

Palio di Siena: tutto quello che c’è da sapere

A quale anno risale l’origine del palio di Siena?

Il più antico documento sul Palio è del 1238, e tratta di giustizia paliesca, mentre attestazioni certe della prima corsa equestre sono del 1633.

Possiamo quindi ricondurre al 1238 la nascita del Palio, nel Medioevo, l’età d’oro per Siena, ai tempi nobile e ricca Repubblica.

La gara equestre si tiene dal 1644 ogni anno in Piazza del Campo a Siena con cadenza doppia, sempre in estate: il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto per l’Assunta. Ogni edizione è un’occasione per rivivere la storia di Siena, per celebrare le sue tradizioni e per tifare con passione per la propria contrada.

L’unica volta in cui il Palio non è stato fatto è stato durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.

Palio di Siena 2024

Chi corre il Palio luglio 2024?

Valdimontone, Pantera, Bruco, Leocorno, Lupa, Civetta, Oca, Giraffa, Nicchio, Onda.

Chi corre il Palio ad agosto 2024?

Selva, Lupa, Valdimontone, Onda, Nicchio, Leocorno e Civetta.

Chi ha vinto il Palio nel 2023?

Fin dalla vigilia, l’Oca era tra le favorite, insieme alla Giraffa e all’Aquila. Ma la corsa non è stata facile. Ben quattro allineamenti, causati da rivalità tra le Contrade, e una mossa non valida hanno tenuto i tifosi con il fiato sospeso. Ma alla fine, l’Oca ha avuto la meglio, conquistando la sua 66esima vittoria nella storia del Palio.

La storia del Palio di Siena: un viaggio nel tempo tra storia, tradizione e passione

Nel 1450 circa nella città di Siena nascono le contrade: associazioni che rappresentano i quartieri della città.

Parallelamente in questo periodo il Palio comincia ad assumere la sua forma distintiva, con le sue caratteristiche uniche che lo rendono ancora oggi uno degli eventi più emozionanti e coinvolgenti d’Italia.

Un legame profondo: ogni fantino è legato a vita alla sua contrada di appartenenza. Non è solo un cavaliere, ma un vero e proprio simbolo, un portavoce dei valori e delle speranze di un’intera comunità.
Anche la comunità sceglie la sua contrada di appartenenza: i figli sceglieranno se appartenere a quella del padre o della madre (se sono diverse) e nei giorni precedenti al Palio, quando si respira una fortissima competizione, ognuno torna nella sua contrada di appartenenza.

Si tratta infatti di un impegno corale: la preparazione del Palio non si limita alla corsa. Le contrade si dedicano anima e corpo all’evento, creando emblemi, insegne, costumi e decorazioni che rendono ogni edizione un’esplosione di colori, suoni e tradizioni.

Quante sono le contrade di Siena? Diciassette anime, un solo cuore: ognuna con la sua storia, i suoi colori e il suo fervente spirito di rivalità.

  • Aquila
  • Bruco
  • Chiocciola
  • Civetta
  • Drago
  • Giraffa
  • Istrice
  • Leocorno
  • Lupa
  • Nicchio
  • Oca
  • Onda
  • Pantera
  • Selva
  • Tartuca
  • Torre
  • Valdimontone

Qual è la contrada che ha vinto più pali? Attualmente al primo posto troviamo la contrada dell’Oca.

La partenza del Palio è un momento unico e adrenalinico. I fantini, in sella ai loro cavalli, si accalcano al canape, pronti a scattare al via.

Non c’è spazio per il fair play: ogni mezzo è lecito per assicurarsi un vantaggio sugli avversari. La mossa, affidata al mossiere, è un rituale che tiene tutti con il fiato sospeso, fino al fatidico grido di “Viva Maria!” che dà il via alla corsa.

Tre giri di Campo per la gloria: la gara si svolge su un circuito di tre giri intorno alla piazza del Campo. I fantini, incuranti del pericolo, spingono i loro cavalli al limite, cercando di sorpassarsi a vicenda in un vortice di colori e di emozioni.

Un trionfo collettivo: la vittoria del Palio non è solo del fantino, ma di tutta la contrada. Al termine della corsa, i contradaioli invadono la piazza in un tripudio di gioia, festeggiando il loro campione e celebrando la propria identità.

Come funziona la partenza del palio di Siena?

La mossa del Palio di Siena è uno dei momenti più emozionanti e attesi di tutta la corsa. Si tratta di un rituale antico e ricco di significato, che rappresenta il vero inizio della competizione e che tiene tutti con il fiato sospeso fino al fatidico grido di “Viva Maria!”.

Il protagonista indiscusso della mossa è il cavallo “di rincorsa”, ovvero l’ultimo cavallo estratto a sorte. A differenza degli altri nove, che vengono schierati al canape in ordine di chiamata, il cavallo di rincorsa si posiziona inizialmente all’esterno e dietro al gruppo.

L’ingresso del cavallo di rincorsa nel canape dà il via al conto alla rovescia. Da quel momento, il mossiere, l’uomo che ha il compito di dare il via alla corsa, ha a disposizione un tempo massimo di un minuto per abbassare il canape e far partire la gara.

In questo lasso di tempo, i fantini mettono in atto le loro strategie, cercando di posizionarsi nel modo migliore per la partenza. Le rivalità tra le contrade sono sempre in agguato, e non è raro che i fantini si ostacolino a vicenda pur di assicurarsi un vantaggio. A volte, la mossa può essere invalidata per motivi tecnici o per comportamenti scorretti da parte dei fantini. In questi casi, la procedura viene ripetuta dall’inizio.

Quando il mossiere decide che tutti i cavalli sono pronti e che le condizioni sono ottimali, abbassa il canape con un gesto deciso e grida “Viva Maria!”. In quel preciso istante, i cavalli scattano in avanti, dando il via alla corsa vera e propria.
La mossa del Palio è un momento unico e irripetibile, che racchiude in sé tutta l’essenza di questa storica tradizione senese. E’ un concentrato di tensione, emozione, strategia e imprevisti, che rende ogni edizione del Palio un evento sempre diverso e avvincente.

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